Biografia

dateIl progetto Carnéigra nasce nel 2000 in seguito all’incontro di musicisti provenienti da diversi ambiti musicali (musica classica, jazz, rock) con una passione comune per la musica popolare.

Nasce così un progetto che si basa principalmente su uno stile cantautoriale e ricerca influenze nella musica popolare di tutto il mediterraneo. La prima formazione possiamo definirla acustica (chit. Classica, batteria, contrabbasso, fisarmonica e voce). In seguito i componenti sono stati sostituiti (l’unico rimasto è il cantante Emiliano Nigi, ideatore del progetto).

Nella nuova formazione confluiscono musicisti classici, jazz e provenienti dalla musica rock (Matteo Pastorelli alla chitarra, ex chitarrista degli Snaporaz, e Simone Padovani alla batteria, batterista di Bobo Rondelli). Da qui la ricerca musicale lascia più spazio ad influenze propriamente rock cercando una miscela con la base cantautoriale/popolare motore principale della formazione.

Nel 2000 il gruppo partecipa a varie iniziative a carattere socio­culturale tra cui un concerto per i detenuti del carcere dell’Isola di Gorgona.

Nel 2001 si aggiudica la partecipazione alla “Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” che si svolge a Sarajevo.

A settembre 2004 l’uscita del primo album; “Tutti i pesci vennero a galla” (Arroyo records;Venus distribuzioni”). Dal 2004 i Carnéigra suonano in varie città d’Italia e all’estero sia come gruppo solista sia in concerti di piazza, nei teatri, nei locali e in festival di strada, sia aprendo concerti a vari artisti tra cui Daniele Sepe, i Nomadi, I mercanti di liquore, Bobo Rondelli.

Con il secondo disco autoprodotto Santinsaldo del 2008 i Carnéigra continuano in sestetto ad esplorare le contaminazioni possibili della forma canzone e nel 2009 il live Re.Di vivi registrato all’Officina Sociale Refugio a Livorno.

Nel 2011 il gruppo decide di diventare un trio registrando il suo nuovo album “Fumatori della sera” con una formazione insolita: Antonio Ghezzani e Matteo Pastorelli ai mandolini, mandola e alla chitarra classica e Emiliano Nigi al clavinet e alla voce. Il disco ha un ottimo riscontro di stampa e critica specializzata; il trio utilizza i festival buskers come fucina di un suono diretto e sincero, senza perdere la propria vena poetica e sperimentale.

Nel 2012 l’entrata nel gruppo di Daniele Paoletti, batterista, che contribuisce con le sue esperienze di improvvisatore e rumorista ad arricchire il linguaggio del gruppo

Infine, nel 2014 inizia la collaborazione con Francesco Canavese, musicista fiorentino, chitarrista, compositore che introduce nella formazione la chitarra elettrica. Con lui Emiliano Nigi compone e arrangia i brani dell’ultimo album “A vita bassa”, il primo di questo nuovo trio, che continua a mantenere uno stile cantautoriale, ma vira su sonorità più spigolose, e lascia più spazio a momenti improvvisativi all’interno della forma canzone.

Inizia così ricerca di un nuovo stile e di un nuovo linguaggio…