Nella prima metà del 2007 i Carneigra hanno registrato il secondo album, Santinsaldo. Il disco è stato registrato e mixato da Antonio Castello.
Continua la collaborazione per quanto riguarda la grafica con il maestro Bellandi e anche quella con altri musicisti che hanno suonato nel disco. Tradizione cantautorale italiana e musica popolare mediterranea con qualche punta di rock danno un’impronta fondamentale al suono. Mantenendo la stessa attenzione alle parole il secondo disco ha avuto, musicalmente, un processo di elaborazione più complesso del primo, esplicitando in modo più deciso l’anima dei Carneigra, riflessiva e ballerina e sempre più ironica.
Santinsaldo è un disco di musica cantautoriale.
Ma se dobbiamo trovare una pecca in questa definizione, potremmo dire che la musica d’autore in Italia è quasi morta o là dove vive, ha il difetto di prendersi troppo sul serio.
I Carneigra sono coscienti di non essere il gruppo rivelazione del momento, sin dalla prima traccia: “…niente più resterà di noi…”, sia da un punto di vista artistico, sia nella vita reale. Ma è comunque una voce. Una voce che rimane attaccata alla propria tradizione, toscana e labronica, alla propria ironia.
Essere cantautori oggi significa faticare per mantenre un’analisi lucida dello stato di cose.Essere cantautoti labronici significa, in più, leggere con ironia questo stato di cose.
E’ qui che l’Italia diventa: “La nave” e il destino del suo equipaggio è il destino degli italiani, tutti.
E’ qui che il “problema” dei migranti dà luogo a linguaggi e culture mescolate che con difficoltà si riescono a capire (“NSS”).
E’ un disco che non ha distribuzione, è una totale autoproduzione, insomma, commercialmente parlando, non ha niente di buono.
Ma è un disco che ha molta attenzione per i poeti e per la poesia, non nella eccezione più alta e intellettuale del termine, ma nella loro capacità di cogliere e descrivere sapientemente l’attimo, insomma nella eccezione più popolare.Ecco che Giorgio Caproni si ritrova accanto a Ungaretti “quando hai segreti notte ha pietà” e a Pablo Neruda in versione roccheggiante.. “Explico algunas cosas”. Ma c’è anche la memoria “12/08/1944” la strage di S. Anna di Stazzema che non può essere dimenticata.
Insomma sono Santinsaldo, in un’era in cui la religione e i conflitti da essa generati governano il mondo, la cieca coscienza degli uomini, la vita quotidiana.
Questa è la nostra musica popolare, la nostra musica cantautoriale, la nostra musica, altro non potrebbe essere se non una riflessione, attenta, più lucida possibile, sull’anima umana e sulle sue vicende.
Tracklist:
- Un Milione Di Volte
- Santinsaldo
- Scusi Mister
- La Nave
- Pazza e Palese
- Esplico Algunas Cosas
- 12 Agosto 1944
- Giorgio Caproni
- Filastrocca
- NSS
- Giammaica
- Cutolo
- Il Etait
- Cinquantun Per Me